LA PRIMAVERA NELL’ ORTO DI GIANNA

di Fabrizio Calia

Le apparenze ingannano, si sa. Ma l’adagio è ancora più vero se si parla di quanto succede in questi giorni di una primavera incerta, ma subito pronta a trasformarsi –spesso a tradimento -in un anticipo di estate.Le stesse piante, soprattutto quelle da frutta, stentano a raccapezzarsi fra notti fresche e bagnate di rugiada e giornate di pieno sole .

Il quadro va a complicarsi ancora di più per le conseguenze della nevicata di fine febbraio, destinata ad influire positivamente sulla vendemmia di settembre-ottobre .

Aspettando di veder crescere i grappoli sulle viti, è una gran bella emozione scorgere sotto le foglie i “mini-chicchi”, in tutto simili a quelli che daranno vita al mosto e poi al vino.La loro nascita apre il cuore alla speranza, certo, ma al tempo stesso preoccupa Gianna…basterebbe infatti un acquazzone primaverile a bloccare sul nascere la crescita di questi “cuccioli”.

Sperando allora in un andamento climatico senza troppi “strappi”, possiamo lasciarci alle spalle i filari della vigna per dare un’occhiata al resto della compagnia .Gli alberi che i genitori di Gianna hanno amorevolmente curato sin dagli anni 80 si stanno aprendo alla bella stagione, fornendo come sempre qualche sorpresa .L’effetto delle potature autunnali non tarda a farsi notare:i due meli promettono decisamente bene, anche se non è semplice ad un primo sguardo riconoscere quelle che fra poche settimane saranno mele a tutti gli effetti .La forma del germoglio è cambiata nelle ultime settimane, arrotondandosi.

Ma il meglio, è chiaro, deve ancora venire…non ci sarà bisogno di aspettare troppo.

A Gianna piacciono molto le mele né troppo mature né troppo grandi. Ed è un piacere particolare quello di poterne scegliere una fra le molte che, all’unisono, si avviano a maturazione.E’ quasi un peccato doverne staccare 4-5 insieme, magari per confezionare una torta, quando si sa che le mele appena colte danno il meglio se vengono prese a morsi…

Pochi passi lungo i filari ed eccoci davanti al pero, che quest’anno è più carico del solito .I frutti non devono rimanere attaccati ai rami per troppe settimane, ma la tentazione di assaggiarli è sempre fortissima !

I mesi di giugno e luglio saranno caratterizzati da un grande imbarazzo della scelta, visto che arriveranno a maturazione nelle stesse settimane anche i fichi e le susine .Ci sarà quindi un gran lavoro per evitare sprechi: i frutti che non si potranno consumare freschi saranno utilizzati per marmellate e liquori artigianali .Gianna sa bene che soprattutto la prima specialità richiederà un grande sforzo di sopportazione…non è certo una “passeggiata” cuocere lentamente il composto mentre la temperatura si alza in maniera inesorabile .

D’altronde l’estate ci mette spesso di fronte a queste difficoltà: il risveglio della natura è talmente prepotente da lasciarci senza fiato.

Prugne scure e susine color oro possono costituire l’ingrediente primario per un liquore fatto in casa, magari con l’aggiunta di un componente saporito e decisamente salutare come lo zenzero. Poche scaglie sono sufficienti a dare un tocco in più al “Prugnello” o “Susinello” in versione estiva, destinato a rendere piacevoli le prime serate dell’autunno .

E’ infatti necessario almeno un paio di mesi per rendere profumato e…quasi balsamico il liquore che nasce dai frutti dell’estate. Alla preparazione dedicheremo magari un post a parte, ma possiamo anticiparvi che gli ingredienti sono pochi e semplicissimi:acqua, alcool e zucchero .

Piccole, ma tremendamente saporite, le visciole si adattano bene anche a trasformarsi in un digestivo da fine pasto. Lei ha un autentico debole per questo frutto…col risultato che raramente si riesce a raggiungere il giusto quantitativo !

La tentazione di consumarle subito, appena staccate dal ramo, è troppo forte.Ma, come scriveva Oscar Wilde, contro le tentazioni della vita l’unico rimedio è cedere…