“Il mio soggetto preferito è dipingere la mente umana, in particolare il rapporto tra subconscio e spazio.” Chun Mi-Jin

Mi-Jin è una giovane donna, nata a Seoul nella Corea del Sud, che vive da otto anni in un piccolo paesino della Liguria. Pittrice enfant prodige e architetto, abbiamo notato un suo quadro affascinante ed enigmatico nella mostra “Gocce nell’Oceano” organizzata da ARCOI (L’Associazione degli Artisti Coreani In Italia diretta da Jo Gyung Hee, che è anche una dei diciassette artisti in mostra) presso l’istituto Culturale Coreano a Roma. Abbiamo voluto conoscerla  meglio e, prima di proporvi la nostra intervista, abbiamo chiesto al Direttore dell’istituto Coreano In Italia Ye Jin Chun di spiegarci l’importanza di questa manifestazione. “ Ammirando le opere degli artisti che hanno partecipato a questo evento, ho avuto modo di percepire a pieno la passione che li ha spinti a lasciare la Corea portandoli in Italia, dove hanno creato una loro peculiare identità che unisce le culture dei due paesi e hanno sviluppato un universo artistico dalle connotazioni uniche. Singole gocce d’acqua si uniscono per dar vita a un immenso oceano, è questo il significato che si cela dietro al titolo della mostra Gocce nell’Oceano.”.   

E ora veniamo a Mi-Jin, qui sotto alcune domande che le abbiamo rivolto.

Com’è arrivata in Italia e cosa la colpisce maggiormente di questo paese?

L’Italia è un paese molto attraente, mi piacciono particolarmente la cultura, l’arte e l’architettura.  Proprio la bellezza e l’eleganza dell’architettura sono una grande e generosa fonte d’inspirazione per me. Soprattutto mi affascinano i dettagli  e i colori tipici dell’architettura italiana. E’ chiaro che ogni epoca è contraddistinta da un colore diverso. Tuttavia, il colore che intendo io, è il colore che vedo ora, nel 2022. E’ quello che scaturisce dal passare del tempo, dalla luce e dal vento che si mescolano con la costruzione, attraverso le mani delle persone. Quei colori erano diversi ieri e saranno diversi domani, diversi quando il sole splende e le gocce di pioggia cadono dolcemente.

Dopo essermi laureata all’Accademia delle Belle Arti di Seoul, mi sono trasferita in Germania per specializzarmi in architettura e lì ho lavorato come architetto per qualche anno. Ho lavorato anche in studi di architettura in Australia. Ho progettato sia edifici grandi sia piccoli, dall’architettura futuristica di Dubai, agli edifici dei campus universitari negli Stati Uniti, fino alle case unifamiliari in Germania.

Quando ho ricominciato a dipingere, arrivata in Italia, ho percepito più chiaramente che l’arte trova la sua massima espressione quando è combinata con la bellezza della natura e con le forme dell’architettura.

Quando ha iniziato a dipingere?

Dipingo da quando ero molto giovane. In Corea, i bambini che mostrano questa inclinazione, partecipano a concorsi d’arte fin dalla tenera età. Quando prendevo parte a un concorso del genere, vincevo sempre un premio. Quando ero piccola, non pensavo che sarei diventata una pittrice, per me la pittura era semplicemente un modo per esprimermi.

Tra i pittori del passato chi preferisce e perché? Mi piace molto il pittore impressionista Claude Monet ed anche il primo modernista Marc Chagall. Di loro mi affascinano la combinazione di colori, la nitidezza del movimento e il cambiamento della composizione con la luce. Mi attrae inoltre il lavoro sperimentale, indipendente ed energico, di Louise Joséphine Bourgeois, scultrice e artista francese. Lei in particolare è per me una grande fonte d’ispirazione perché ha lavorato con tenacia ed energia anche se ha iniziato tardi, come artista, all’età di oltre quaranta anni.

Tra gli artisti contemporanei chi preferisce e perché? Gli artisti contemporanei che preferisco sono Gerhard Richter, Park Seo-bo, James Turrell,  Willem de Kooning, Helen Frankenthaler, Naum Gabo, Albert Oehlen. Hanno tutti stili molto diversi, ma ognuno sembra sperimentare oltre i limiti del proprio lavoro.

Quale o quali sono le sue tecniche pittoriche e come sceglie i colori?

Acrilico, acquarello, inchiostro, matite colorate, polvere d’oro, ecc. utilizzo tutte queste tecniche e spesso le mescolo nella stessa opera. Dipingo sia su tela sia su carta. Nel quadro che ti ha tanto colpito (nella foto Scattering n.1 ) se guardi da vicino, ci sono diversi strati di pittura, di diversi colori, stesi in momenti differenti. Ci vuole molto tempo per completare il processo d’inserimento dei diversi livelli.  Di solito un dipinto richiede da uno a due mesi, per questo motivo sono solita lavorare su più dipinti contemporaneamente. I colori utilizzati sono quasi trasparenti, quindi puoi vedere facilmente i colori e le forme che ho dipinto in precedenza. Questo è il modo in cui dipingo che è anche strettamente legato alla mia personalità, mi piace accumulare un lungo periodo di tempo ed esperienza per ottenere un certo risultato dai miei sforzi.  

Quali sono i soggetti che dipinge con preferenza? Il mio soggetto preferito è la mente umana, in particolare il rapporto tra subconscio e spazio.

Che cosa vorrebbe esprimere tramite i suoi quadri? Sono sempre stata più affascinata dal processo che non dal risultato visibileIl mio ragionamento si snoda intorno a queste domande che mi pongo sulla stratificazione del “reale”: quali emozioni e ricordi del passato hanno fatto cambiare le persone fino a farle diventare quello che sono nel presente; come cambierà il risultato  al modificarsi delle infinite possibili variabili; quali trasformazioni hanno subito gli oggetti prima di raggiungere lo stato attuale?

Da dove viene l’ispirazione e quando è il suo momento migliore per dipingere?

L’ispirazione può arrivare da qualunque elemento della mia vita, anche non direttamente correlato al mio lavoro.  Le ispirazioni si accumulano e poi, a un certo punto, esplodono in una nuova creazione.  Ad esempio, quando un documentario sui microrganismi, con i loro fantastici movimenti e colori, nella mia mente si è sovrapposto con una musica, cioè per esempio con il concerto per pianoforte n.2 in C minore di Rachmaninoff….improvvisamente una nuova opera ha preso forma. Sono sempre pronta a trovare, accettare ed essere aperta a esperienze nuove. Preferisco lavorare ascoltando musica classica, quando la luce del giorno entra dalle finestre del mio studio. Adesso, come madre di due figlie, non ho molto tempo per godermi questo momento. Quindi ne approfitto giorno e notte, ogni volta che ne ho la possibilità. Nell’aprile di quest’anno, si sono tenute tre mostre contemporaneamente : a Roma, Torino e Boston in USA.  Per prepararmi, nei mesi precedenti ho dormito a malapena. Fortunatamente, in questo momento ho un attimo di respiro e sto pensando a nuovi progetti.