Didi in Oltrarno è solo Didi e tutti sanno chi è. Per chi non fosse del quartiere, stiamo parlando di uno dei più talentuosi e ormai rari artigiani orafi della città di Firenze. Di fiorentino ha tutto, compreso quel senso dell’umorismo che ci metti anche un po’ ad afferrarlo. E quando ci riesci, ti chiedi se hai capito “nel verso giusto”.

Anche il mio nome ci ha messo del tempo a impararlo, oppure era uno scherzo?.. non lo sapremo mai. Mi chiamava “Cristina” o qualcosa di simile. Quando, dopo un anno che continuava questa storia, mi sono spazientita, lui ha semplicemente detto, con viso innocente, “OOH CHE TU NON TI CCHIAMI CRISTINA”. Finché  un giorno, come il sole all’improvviso dopo la pioggia, ha iniziato a chiamarmi “Veronica” e a intervallare il mio nome con: “OOH COME TU STAI?”.

Da lì in poi ho capito che ero finalmente entrata sotto la sua ala di protezione e nella cricca dei suoi preferiti.

Uno dei privilegi riservati agli amici è di poter ammirare le sue fantastiche creazioni segrete. Ovviamente il giorno deve essere quello giusto, che non è tutti i giorni. Talvolta c’è da passare varie volte prima della giusta congiunzione astrale.

In circa quattro anni che lo conosco, nell’ordine ho potuto ammirare: un anello da Regina; un bracciale fatto a pesce snodabile ricoperto di diamanti, zaffiri e con gli occhi di rubino e ….la carrozza incantata.
La carrozza l’ho vista oggi per la prima volta, ma è circa un anno e mezzo che ci lavora, e non è ancora finita. Complice suo figlio Antonio, e mentre Didi chiacchierava sull’uscio della bottega, siamo riusciti a fotografarla: oro giallo e pietre preziose, forme eleganti, sinuose. Le ruote girano e il bauletto si apre. Un gioiellino di architettura. Sarà per una Principessa?

NO, nessuna principessa, la fa solo per sé, per il suo piacere. Non importa che valore di mercato possa avere, quanto lavoro per crearla, o se ci possa essere un cliente a volerla acquistare. Tutto ciò a lui non interessa e questo è in linea con la sua bottega e con la sua vita.

La sua vetrina è spesso vuota e se ci si chiede perché, la risposta è: “QUI NUN SI VENDE” . Talvolta la vetrina è piena di oggetti strani….perché ?….
Sta facendo un favore a qualcuno.
Un giorno ho trovato un’aquila gigante di ferro battuto sul suo tavolo, è stata lì a intralciare per giorni. Era di un suo compare artigiano che l’aveva lasciata lì, mentre andavo a fare un’altra cosa. Un altro giorno l’ho trovato a mettere in un barattolo di vetro i resti dei mozziconi dei suoi sigari. Pensavo a un “gesto ecologico”, ma no !…era per il suo amico restauratore di mobili antichi. Dai mozziconi estrae il colore perfetto per i ritocchi.

Insomma Didi ha sempre un perché, una sorpresa, una nuova storia da raccontare oppure una di quelle vecchie, ma che fanno sempre ridere.
Io che penso che tutto abbia un prezzo, evidentemente non c’è un prezzo per la sua Carrozza Magica.